Ci sono persone che amano starsene per un po’ tranquille e in
silenzio, fuori dal bailamme quotidiano, a meditare, e ci sono persone che odiano
perfino l’idea della meditazione. Ma forse le differenze stanno nel modo in cui
si presenta l’ “oggetto” della meditazione, che può essere molto vario e
individuale. Non tutti devono fare la stessa cosa.
Per esempio, di solito si inizia con la meditazione sul respiro -
una pratica che può annoiare e che non porta a risultati in tempi brevi. Non
parliamo della consapevolezza sui nostri stati d’animo: spesso la gente non ama
l’auto-osservazione e non sa niente di sé.
Se allora proponiamo una meditazione sul silenzio o sul vuoto tra
due pensieri, può darsi che qualcuno provi una certa avversione.
Anche la ripetizione di un mantra, se non ben giustificata e spiegata,
può apparire noiosa e piuttosto stupida.
Ma noi proponiamo qualcosa che è ben accetta a tutti: la
meditazione sul senso di benessere.
Ci calmiamo e ci raccogliamo, fino a provare un senso di
piacevolezza. Se fa caldo, trovate un posto fresco; se fa freddo, trovate un
posto caldo e accogliente.
Soprattutto, mettetevi comodi e rilassatevi. Il vostro cuore-corpo
e la vostra mente rallentano. Fate un po’ come un gatto che si raccoglie tutto
e fa le fusa.
È inevitabile che proviate un senso di benessere. Ora, questo
benessere è esattamente lo stato d’animo che dovete prendere come “oggetto”.
Lasciate perdere ogni altro pensiero e concentratevi su questa sensazione.
Il benessere, lo stare bene, piace a tutti. E su quello voi
meditate.
Riempitevi di benessere, immedesimatevi nel benessere. Tutto il
resto, le preoccupazioni, le ansie e i desideri passano in secondo piano.
Tenete presente che questo benessere di base non è dovuto a qualche
stato eccezionale, a qualche evento o a qualche persona. È proprio qualcosa che
hanno tutti quando non sono impegnati nelle lotte dell’esistenza. Tutti gli
esseri umani, anzi tutti gli esseri viventi, possono apprezzarlo.
E tenete presente che l’accesso alla meditazione è connotato
proprio da una simile piacevolezza ed è alla portata di tutti. Il benessere è
la porta d’ingresso, è già meditazione. E, una volta scoperto il meccanismo,
può essere esteso e approfondito, fino a diventare una vera e propria
beatitudine di tipo spirituale.
Poi studiatevi e sperimentate i vari livelli di jhāna, ben descritti,
anche se in modo schematico, dal buddhismo. Potete accedervi a poco a poco anche
voi.
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