Una studiosa
italiana, molto credente, giurava di aver visto in alcuni segni sulla sindone
di Torino il marchio del necroforo che attestava ovviamente che lì è sepolto
proprio Gesù di Nazareth. È proprio vero: si vede quel che si vuol vedere – e
non si vede quel che non si vuol vedere.
Tutto è una
proiezione della mente – anche questo immenso universo, che è soltanto un
fondale di cartapesta. Al fondo di tutte le cose non c’è che la nostra stessa
consapevolezza, che vede quel che vuol vedere… per il semplice fatto che lo proietta.
Se vogliamo
capire ciò che c’è “là fuori” guardiamo il nostro stesso proiezionista, il Sé senza
tempo, lo sfondo di consapevolezza, che s’inventa ogni cosa.
Meditare è
guardare questo sfondo, questa fonte, che è sempre presente, ma che non può
essere fatta oggetto di conoscenza.
Ogni tanto, tornate indietro, cercando di coglierlo – anzi di esserlo. Noi siamo
quello.
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