venerdì 2 febbraio 2018

La potente interiorizzazione

Nella pratica della meditazione ha meno importanza la lunghezza delle sessioni che l’intensità. Meglio pochi minuti o pochi istanti di intensa meditazione che mezz’ore o ore di una meditazione non concentrata.
La direzione, il centro del focus, sono determinanti. Ma non rappresentano “qualcosa”, bensì la mancanza, il vuoto, di ogni pensiero e sentimento, bruciati dal fuoco della fortissima concentrazione. Il termine “concentrazione” ci indica chiaramente che abbiamo a che fare con un “centro” che non è uno di soliti, ma qualcosa di puramente interiore.
Non confondiamo l’evoluzione spirituale dell’individuo, che certamente richiede tempo, con la potente interiorizzazione che è praticamente istantanea.
Interiorizzazione significa uscire improvvisamente dalla concentrazione verso l’esterno per concentrarsi il più possibile su un immaginario punto interno, che è un non-punto. Chiudete gli occhi e rivolgetevi il più possibile dentro, magari per pochi istanti.
L’esercizio può essere fatto più volte al giorno. Ma non tutti i momenti sono propizi. È la natura che ce li offre.
Tutti pensano che l’universo sia immenso. Ma qualcuno calcola che sia la misura più piccola, quella di un quanto: 10 alla meno 35.

Il che mi ricorda una mistica inglese che disse di aver visto l’universo nel suo palmo. Era grande come una nocciola!

Nessun commento:

Posta un commento