giovedì 8 febbraio 2018

La ricerca della verità ultima


La ricerca della Verità ultima non può partire da preconcetti, da dogmi o da fedi. Se la cerchi partendo da una religione, da una spiritualità o da una filosofia hai già forti condizionamenti e troverai una risposta prefabbricata che non ti convincerà mai dal tutto perché non è tua, ma è già stata pensata da altri.
Tu devi farti prima la tua esperienza e poi la tua convinzione, altrimenti non sarai mai sicuro di niente e uscirai alla fine da questa vita in totale ignoranza, così come ci sei entrato.
Già il fatto di parlare di “ Dio”no di vita “ultraterrena” significa ridurre le possibili risposte ad una idea o ad un ventaglio limitato di idee.
Però non è detto che la Verità ultima rientri in tale ventaglio. Magari è al di fuori, è qualcosa che proprio non conosci o non immagini.
È per questo che in meditazione si parla di fare il vuoto mentale. È il vuoto dei preconcetti. Ti devi avvicinare al problema vergine, intonso, senza aspettative, aperto ad ogni possibilità. Come in tutte le nostre esperienze. Se non sai nuotare, non puoi pensare di sapere in anticipo che cosa sia l’esperienza del nuoto. Sarà certamente diversa da tutto ciò che ti avevano detto o che avevi immaginato.
Non devi accontentarti di ciò che la società ti ha preparato. Non potrai capire che cosa sia il nuoto finché non ti butterai in acqua. Non potrai sapere che cosa sia l’amore se ti basi soltanto sulle idee altrui o sui romanzi. Svuotati di credenze, di libri, di tradizioni, di concetti e perfino dall’idea di essere un io.
È vero che fare il vuoto mentale è difficile e forse impossibile. Ma almeno dobbiamo essere consapevoli di essere condizionati o indotti a credere a certe cose “tradizionali”, che non possono essere la Verità ultima, ma solo l’opinione di qualcuno.
Se non sarai aperto alle cose nuove, non scoprirai mai niente di nuovo. Nella ricerca, l’aspetto più importante è proprio questa apertura, questa disponibilità, questa mente da “principiante”.

2 commenti:

  1. Oppure usare il metodo fenomelogico...la cosidetta epochè.

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  2. In Oriente si dice: "Né questo, né quello..." Sospendere il giudizio sopratutto su ciò che si è. Ci si domanda: "Chi sono io?"
    Né questo né quello...
    Cercare l'Osservatore.

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