Se non ci fosse
il tempo, tutte le cose accadrebbero nello stesso istante: lo riconosceva anche
Einstein, che di tempo se ne intendeva.
Ma, allora,
quando per noi finisce il tempo – con la morte – ritroviamo quello che hanno
sempre detto i mistici: che tutto è Uno, che tutto è contemporaneo, che ogni
individuo è il tutto.
L’anomalia non
sta nel tutto, ma nell’individuo… in colui che si è diviso dal tutto.
Il problema è che
noi abbiamo fatto tanto per essere individui, per distinguerci, e non ci piace
essere ributtati e confusi nel tutto. Sembra un gioco scemo.
Forse essere individui e non condizionati è ciò che vuole il tutto(o come lo si voglia chiamare...spirito,Dio,Cielo,archè...).
RispondiEliminaPuò darsi. Ma come esserne sicuri? Anche la morte è voluta dal tutto.
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