È la mente che crea gli stati mentali, positivi i negativi, ed è la
mente che crea addirittura la dimensione nella quale viviamo. Gli avvenimenti
“esterni” possono incidere più o meno, ma la tonalità fondamentale viene data
dalla mente.
Nel buddhismo, per esempio, si parla di sei regni dell’essere: il regno
degli dei, il regno degli dei gelosi, il regno umano, il regno animale, il
regno degli spiriti affamati e il regno infernale. Il primo è caratterizzato da
fortuna, felicità, potere e longevità, ma ha un grande difetto: l’orgoglio, la
presunzione, il credersi chissà chi. Il secondo è come il primo, ma i suoi
abitanti sono rosi dall’invidia verso gli esseri del regno superiore. Il terzo
è una via di mezzo tra piaceri e dolori, conoscenza e ignoranza, stabilità e
instabilità, ed è caratterizzato da desiderio, attaccamento e sofferenza; qui
il piacere è paragonato al miele spalmato su una lama da rasoio. Il quarto è
caratterizzato da paura, istintività, ignoranza e mancanza di auto-coscienza.
Il quinto è caratterizzato da un appetito che non si sazia mai e quindi
dall’avidità. E il sesto è contraddistinto da rabbia, odio, aggressività e
dunque da una sofferenza continua.
È facile vedere in questa classificazione plastica non tanto sei regni
materiali, quanto sei stati dell’essere che possono essere compresenti e
variabili. Chi non ha provato in certi momenti felicità, orgoglio, invidia,
gelosia, desiderio, attaccamento, paura, ignoranza, avidità, rabbia, odio e
così via? E chi non conosce persone che possono essere paragonate agli abitanti
dei sei regni buddhisti? Il ricco e potente, che si crede un dio; il mezzo
ricco e mezzo potente che invidia il primo; l’uomo pieno di desideri; l’individuo
animalesco; l’individuo avido e insaziabile; e l’individuo rabbioso e
aggressivo?
Nel nostro regno, il regno dell’instabilità e del desiderio, tutto ciò è
evidente; come è evidente che qualcuno vive a lungo ed altri muoiono presto.
Ma bisogna sottolineare che ad ogni regno o ad ogni individuo corrisponde
la prevalenza di uno di questi sei stati mentali. È la mente che crea il mondo
in cui ciascuno vive; ed è al mondo in cui si vive che corrisponde una certa
mente.
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