Tutti gli esseri viventi sono dotati di coscienza, seppure in modalità e
quantità diverse. Tutti hanno il senso di sé e degli altri. Non solo gli
animali, ma anche le piante. Ovunque c’è vita, c’è coscienza.
Anzi,le piante ci dimostrano che si può essere consapevoli senza avere
un cervello centralizzato, come il nostro.
L’uomo si definisce il “re del creato”. Ma è pura presunzione. Si definisce
“individuo”, non diviso, e infatti una mano o una gamba non possono crescere
separatamente.
Non così, però, nelle piante, dove l’individuo è divisibilissimo e ogni
sua parte è capace di vivere autonomamente e di riprodursi.
Certe piante possono vivere migliaia di anni e, pur non avendo un
cervello, sanno benissimo chi sono e che cosa vogliono, hanno emozioni e sanno
benissimo riprodursi – molto meglio dell’uomo. E hanno una modernissima
struttura a rete, che noi oggi cerchiamo di imitare.
Chi sopravvivrà? Chi è fatto per durare?
Le piante sono potenzialmente eterne. E l’uomo?
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