Il nostro compito è lavorare sulle emozioni negative - quelle che ci
turbano la mente e ci trascinano in gorghi distruttivi e autodistruttivi, in
schemi e comportamenti automatici – e sul nostro attaccamento all’io. Si tratta
in ogni caso di apparenze e di convinzioni in cui sono determinanti le capacità
proiettive della nostra mente.
La motivazione di fondo dev’essere ovviamente quella di uscire da questo
stato di esistenza precaria e piena di dolori.
Dobbiamo studiare, apprendere, contemplare la vita in tutte le sue
manifestazioni e meditare, per trasformare le esperienze di questa esistenza in
strumenti per la liberazione definitiva.
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