Può essere l’uomo un contemplativo del tutto distaccato, uno spettatore
puro, oppure egli è sempre coinvolto, in misura maggiore o minore, in ciò che
osserva?
In effetti, l’uomo si trova sia dentro sia fuori lo spettacolo che
contempla, e spesso è troppo coinvolto in ciò che accade o che vede per poter
essere un semplice spettatore. Anche quando guarda uno spettacolo artistico, in
parte partecipa, perché niente gli è estraneo come uomo. Tutto ciò che capita o
che si rappresenta, può capitare a lui stesso.
Al distacco contemplativo ci si allena a poco a poco, ma quando avviene
qualche tragedia o qualche evento travolgente (nel bene e nel male), non è più
possibile tenere le distanze e guardare lucidamente le cose e se stessi.
Dunque nel dramma o nella commedia rappresentata artisticamente l’uomo
può contemplare le vicende del mondo con la sufficiente distanza per trarne
esperienze, insegnamenti e saggezza.
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