Un bambino non può vivere da adulto, per il semplice fatto che non ha né
il corpo né la psiche per affrontare le sfide della vita adulta. Dovrà quindi
crescere e maturare. Quando il suo intero organismo psico-fisico sarà cambiato,
sarà pronto per la nuova vita. Si tratta di un vero e proprio salto evolutivo,
cui ci prepara a poco a poco la natura.
Se pensiamo a che cos’è un bambino di pochi giorni ed uno di due anni,
vediamo che quest’ultimo ha compiuto un salto incredibile, guidato da un
processo interno che lo ha trasformato. Ma poi esistono altri salti evolutivi:
per esempio l’adolescenza; anche qui dovranno formarsi nuove strutture
psicofisiche e nuove funzionalità. In seguito l’esistenza ha tanti altri
passaggi: la maturità, la vecchiaia e così via. Ogni volta si verifica una
trasformazione del corpo e della psiche.
Infine arriva la morte, che è anch’essa un salto evolutivo.
Anche la vita illuminata è uno salto evolutivo, ma non più orizzontale,
bensì verticale. E dobbiamo prepararci ad essa uscendo dagli abituali schemi di
impulso e risposta, di azione e di reazione. Questo avviene attraverso prima la
meditazione analitica e poi attraverso la coltivazione di calma e distacco.
Sembra poco, ma in realtà è moltissimo, perché ci allena a trascendere
la naturalità (necessaria ma insufficiente) dell’attuale condizione umana.
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