Se “religione” è ciò che
ri-lega, come indica l’etimologia della parola latina, allora è l’esatto
contrario della vera spiritualità, che è ciò che slega, ciò che libera (dai
condizionamenti, dai pregiudizi, dai luoghi comuni, dagli attaccamenti, ecc.).
Se però il termine
“religione” indica ciò che lega tutte le cose (res-ligo), allora corrisponde alla parola Yoga, che significa
appunto “unione”. In sostanza la religione dovrebbe essere ciò che fa vedere
come tutte le cose siano collegate.
Ma qual è il legante? Se fosse
un legante esterno, come potrebbe essere un Dio creatore, le cose non sarebbero
unite di per sé, ma attraverso un elemento “altro”. Se invece le cose fossero
unite di per sé, in quanto aventi un’unica origine non “estranea” a loro
stesse, allora non avrebbero bisogno di un legante “altro”: sarebbero già
intimamente collegate.
Come si vede, da come si
concepisce Dio, si concepisce la ricerca religiosa. Se Dio è “totalmente
altro”, va cercato al di fuori di sé. Ma se è un collante intimo, presente in
tutte le cose, la ricerca deve volgersi alla nostra stessa natura, non altrove.
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