Come si vede, nella Chiesa,
è in atto una lotta tra innovatori e conservatori – una lotta che in realtà
dilania tutte le società e le istituzioni moderne.
Lo scontro è tra chi vuol
cambiare qualcosa e chi non vuole cambiare nulla, ingiustizie comprese.
Ma, nella Chiesa, che cosa
ci sarebbe da conservare? Quasi più nessuno va a messa, molti sono i cattolici
che non si sposano e convivono, gli anticoncezionali li usano tutti, nessuno
vuol più fare il prete, si riconoscono matrimoni tra gli omosessuali in società
ben più civili delle nostre e nei nostri ospedali si pratica l’aborto
legalmente.
Un prete diceva che nella
società moderna nessuno sa più che farsene di Gesù.
In effetti, se questa è la
civiltà cristiana, il Cristo ha completamente fallito, ha predicato al vento.
Ma il punto è che questa non
è la società che Gesù avrebbe voluto. I cristiani si sono arroccati su posizioni
tradizionaliste che fanno apparire obsolete le parole del povero Nazareno. Mai
c’era stato tanto scollamento tra ciò che dice la Chiesa e ciò che fanno i suoi
fedeli. Ed è difficile far risuscitare un dinosauro morto da duemila anni.
La verità è che, se lo Stato
non sovvenzionasse con i nostri soldi un esercito (in rotta) di preti, di suore
e di insegnanti di religione, la Chiesa sarebbe fallita da tempo.
E questa sarebbe stata la
sua salvezza. I preti e i vescovi andrebbero a lavorare e capirebbero quali
sono le condizioni reali della nostra società. E finalmente scoprirebbero qual
era il messaggio originale di Gesù, che certo non prevedeva sete di potere,
dogmi e ciarpame rituale.
Se davvero i preti e i vescovi vivessero nella società capirebbero..... inutile, sto sognando.
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