lunedì 6 ottobre 2014

Fare i conti con Dio

Deve essere molto gratificante fare il Papa. Basta enumerare i problemi del mondo (sicuri che la Rai riprenderà ogni parola) e lasciar intendere che i cristiani hanno la soluzione in tasca. Ma i cristiani sono parte del problema, perché noi viviamo nella civiltà cristiana.
L’Italia è cristiana, l’Europa è cristiana, l’America è cristiana.
Basta dunque seguire gli insegnamenti di Gesù: amate il prossimo e amate Dio? Già, ma perché questi insegnamenti non vengono seguiti dagli stessi cristiani? Chi li dovrebbe attuare?
O erano banali enunciazioni che lasciano il tempo che trovano? Fate il bene e non fate il male?
Un’utopia irrealizzabile, perché manca ogni strumento pratico?
Che cosa dovrebbe succedere oggi che non è successo in duemila anni?
Basta cambiare un Papa per cambiare il giudizio storico sul fallimento del cristianesimo?

Io, invece, ritengo che il cristianesimo si sia realizzato. Non per le parole di Gesù, ma per il sotto-testo del suo messaggio, per le premesse inconsapevoli da cui partiva, per la scala di valori su cui si basava.
Quello che Gesù non coglie è che stabilisce un “rapporto di affari” con il suo Dio – con un Dio che deve premiare o punire, che deve attribuire un valore ad ogni azione, che governa una creazione che ha un fine utilitaristico, uno scopo “buono”, “etico” e che quindi prevede anche il contrario.
Basta leggere alcune agghiaccianti parabole evangeliche, dove Dio è paragonato ad un banchiere o ad un amministratore che un giorno chiederà il conto. Dimmi che investimenti hai fatto, spiegami come hai impiegato i talenti che ti avevo dato… Tutto all’insegna di un bilancio dei profitti e delle perdite. La vita ha uno scopo, la vita è un investimento – e Dio è il Supremo Ragioniere.
Dunque, mentre noi dobbiamo fare i conti con Dio, Dio fa i conti con noi. In questa cosmologia, tutti devono fare i conti. È una partita doppia.
Quando perciò Gesù ci dice che dobbiamo scegliere Dio e non Mammona (il denaro), ha già fallito: ha già introdotto il criterio per cui ogni cosa, ogni persona e ogni azione avranno un valore – cioè saranno valutati in base al denaro.
Ed eccola la civiltà cristiana – dominata da una religione che è una categoria dell’economia.
Non vi lamentate quindi se in questo mondo dovete correre dalla mattina alla sera per fare denaro e se ogni vostra azione, ogni vostro respiro e la vostra stessa vita (“il capitale umano”) avranno un valore.

Volete avere un valore, volete avere un fine? Beccatevi la logica del denaro.

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