Chi è portato alla meditazione vi è indotto da tante motivazioni,
che però possono essere raggruppate in
quattro grandi categorie.
La prima è
approfittare dell’occasione che ci viene data da questa esistenza. In fondo
abbiamo avuto un colpo di fortuna proprio perché siamo nati in un corpo umano e
ne abbiamo la consapevolezza – cosa che pochi esseri viventi possiedono. Questa
constatazione ci deve spingere a cercare il senso della vita, a vivere nel
miglior modo possibile e predisporci per il futuro. Siamo responsabili di noi
stessi, oltre che degli altri. Il nostro destino, qui in questa esistenza e in
qualsiasi altra possibile dimensione, dipende da ciò che comprenderemo e faremo
qui e adesso.
La seconda motivazione è il poco tempo che ci viene dato e la generale
impermanenza delle persone e delle cose. Tutto, cambia, tutto si disgrega e
tutto finirà. Se c’è qualcosa da fare, non c’è tempo da perdere. Anche se ci
sentiamo gettati in questo mondo, forse c’è qualcosa da capire e da fare per
strapparci al destino comune di annientamento, di trasformazione e di riciclo.
La terza motivazione è la sofferenza, nostra e altrui. Vediamo
bene che nessuno può sfuggire alla malattia, alla vecchiaia, alla morte, all’infelicità
per avere o non avere, alla mancanza, ai desideri di ciò che non abbiamo e ai
rimpianti per i nostri sbagli e per ciò che abbiamo perduto. Tutti cerchiamo
felicità e pace, ma pochi le ottengono in modo durevole. C’è dunque qualcosa da
fare per sfuggire alle pene più comuni e per migliorare la nostra situazione e
quella di tutti gli esseri umani.
La quarta motivazione è che ogni nostra decisione, ogni nostra
azione e ogni nostra scelta avrà delle conseguenze, buone o cattive, in un
ciclo di causa-effetto le cui leggi ci sembrano sfuggire.
Come si vede, queste motivazioni sono tutte contemporaneamente presenti
perché sono collegate fra di loro. E chi si accinge a meditare ne deve essere
consapevole in una visione d’insieme.
Anche se di solito tutti partiamo dall’idea di ridurre o eliminare
la sofferenza da cui siamo colpiti, prima o poi diventiamo consapevoli anche
delle altre.
Se c’è qualcosa da fare, dobbiamo farla subito.
“Basta una sola fiaccola a
dissipare le tenebre
Accumulate
per millenni dall’oscurità.
Allo
stesso modo, un solo istante di
chiarezza
Della
nostra mente dissipa l’ignoranza e i veli
Accumulati
dai cicli cosmici.”
Tilopa
Nessun commento:
Posta un commento