Quando
si inizia a meditare, per esempio sul respiro, su un mantra o su un altro
supporto, ci si accorge che la mente è come la fatidica scimmia che non sta mai
ferma e sviluppa continuamente nuovi pensieri. Allora cerchiamo di riportare l’attenzione
al supporto di partenza. Ma, trattandosi di uno sforzo, lo sforzo stesso ci
distoglie dalla stabilità mentale. La verità è che la nostra mente non sta
ferma ed è come sempre agitata; salta di palo in frasca; e cerca altri oggetti
su cui concentrarsi.
Forse dobbiamo cercare innanzitutto di
calmare la mente.
Calmare la mente non significa cercare un
oggetto specifico. Anzi, è la capacità di restare senza oggetti, senza sforzi,
in riposo. Per farlo, dobbiamo adottare una mente senza oggetto e silenziosa.
Qui devono pacificarsi i pensieri e le emozioni.
Quando il mare è mosso, si alzano le onde
e l’acqua si intorbida. Ma, quando il vento cala, l’acqua ritorna calma e
limpida. È sulla limpidezza che dobbiamo concentrarci. È sulla stessa chiarezza
mentale che possiamo ottenere l’assorbimento.
Restando tranquilli con tutto il corpo (tenuto
immobile) e con tutta la mente osserviamo e diventiamo la chiarezza stessa. La
mente non assume alcun oggetto, ma ha per “oggetto” la propria chiara limpidezza,
la propria lucidità.
Apprendere a calmare la mente è restare
tranquilli, senza concetti e senza sforzi, ottenendo, senza volerlo, la visione
chiara della “sostanza” ultima della mente stessa. Questo è il metodo
non-metodo della meditazione.
In meditazione, la calma, la semplice calma, è la più grande virtù. Meditare sulla calma è essere calmi. E meditare su Dio...
"Dio non si preoccupa e non ha bisogno di digiuni, preghiere e penitenze, ma solo che gli si offra un cuore in pace"
Meister Eckhart
"Dio non si preoccupa e non ha bisogno di digiuni, preghiere e penitenze, ma solo che gli si offra un cuore in pace"
Meister Eckhart
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