In
meditazione è necessaria la fiducia, non la fede.
Fede e
fiducia non sono la stessa cosa. La fiducia è uno stato d’animo di apertura, la
fede di chiusura. Posso aver fiducia nelle mie capacità o in quelle di qualcun
altro, posso aver fiducia nella vita, posso aver fiducia anche in un Potere che
presieda il mondo o il mio destino. Ma questo atteggiamento non è assoluto, non
odia chi non ha la stessa fiducia e non è privo di dubbi. Ho fiducia, ma non è
detto che le cose mi vadano bene – possono anche andar male. La fiducia è un
aiuto, non una certezza.
La fiducia
è inoltre aperta alla verifica e all’investigazione, perché è esclusivamente
una forza che nasce da me, non qualcosa che piove dall’altro. Sono io che ho
fiducia, ma posso anche sbagliarmi. Posso regolare e rivedere la mia fiducia,
per esempio se mi ero affidato a qualcuno o a qualcosa di sbagliato.
La fede,
invece, non mi permette nessun dubbio; o è assoluta o non è niente. E mi dà un
atteggiamento di chiusura verso tutti coloro che non la condividono. Le cose devono essere così. Se non fossero così,
crollerebbe di colpo il mio castello di carte. Chi non ha la mia fede è
inferiore a me o mi è comunque estraneo, talvolta un nemico.
La fiducia
prevede il fallimento, la fede no.
La fiducia
è una trepida speranza e si misura con i miei limiti, la fede è rigida come un’arma
e non accetta errori o debolezze. La fiducia è morbida e cangiante, la fede è
dura con me stesso e con gli altri.
La fiducia
accetta le idee e i suggerimenti, e quindi è aperta al confronto. La fede no.
La fede divide tutti in noi e negli altri, in fedeli e infedeli e vorrebbe
convertire e con-vincere chi la pensa
diversamente.
La fede è
come una chiesa buia, dove, quando esci, ti senti sollevato perché ritorni alla
luce. La fiducia è come un osservatorio astronomico che scruta l’infinito, aperto ad ogni scoperta.
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