venerdì 27 dicembre 2019

L'incertezza della realtà


Spesso le persone appaiono sicure, troppo sicure, nell’affermare o negare fedi religiose. Per esempio, esiste o non esiste Dio?, Gesù è o non è Dio?, Maometto è l’unico profeta di Dio?, nella Bibbia, nei Vangeli o nel Corano tutto è verità e rivelazione divina?, dopo la morte c’è o non c’è un’altra vita?, ecc.
In realtà nessuno sa niente, sono affermazioni di fede, ma la prova non c’è. E spesso si tratta di proiezioni psicologiche. Se per esempio hai perso il padre in tenera età, potresti cercarne uno eterno in cielo. Ma se hai avuto un brutto rapporto con il tuo padre terreno, difficilmente crederai in Dio. Lo stesso dicasi con la madre: se ne hai nostalgia, crederai in una Madre celeste; ma se hai avuto brutte esperienze materne, lascerai perdere…
La verità è che non possiamo essere certi di nulla, perché non possiamo aver esperienza di queste figure religiose o di paradisi ultraterreni. Anzi, più siamo rigidi nelle nostre affermazioni o negazioni, più riveliamo la nostra fragilità.
Se volessimo essere intellettualmente onesti, dovremmo ammettere che si tratta di nostre idee che potrebbero o non potrebbero essere vere.
Più umano, più equilibrato è sospendere il giudizio, è essere incerti, è accettare la nostra insicurezza. Se non altro, saremmo meno fanatici e avremmo una mente e una personalità più accogliente.
La verità, se è qualcosa di reale, è sempre incerta e pronta a revisioni. Diffidate di chi ha fedi rocciose e prive di dubbi.
Se tutto è cangiante e impermanente, anche la nostra verità-realtà lo è.

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