Qualcuno
ogni tanto ci dice che non dovremmo aver paura di questo o di quello oppure che
dovremmo amare o non amare questo o quello, come se ci fossero sentimenti da
una parte vietati o dall’altra leciti. Ma i sentimenti e le sensazioni sono del
tutto spontanei e non c’è modo di operare una scelta preventiva. La scelta, se
mai, sarà successiva – se dare o non dare seguiti alle loro tendenze.
Non serve
dunque a niente dare direttive su cosa provare o non provare. Se lo facciamo,
creiamo una gran confusione e stati di malessere. Qualcuno nega perfino quello
che prova.
È molto
meglio riconoscere subito quel che proviamo, nel bene e nel male. Invece di
rifiutare o di accettare, noi dobbiamo imparare a essere consapevoli di tutto
ciò che ci passa dentro. Dobbiamo allenarci ad una consapevolezza senza
giudizi, una consapevolezza chiara e profonda. Questo è uno dei compiti della
meditazione discorsiva.
Come non
possiamo far niente sull’amore e sull’odio, così non possiamo far niente sulla
paura. Oltretutto, in alcuni casi, la paura è necessaria. Se attraverso una
strada molto trafficata, è molto utile aver paura: ne va della mia
sopravvivenza.
Inoltre
dobbiamo capire che, se desideriamo qualcosa, inevitabilmente avremo paura di
perderlo. Solo se non vogliamo nulla, non avremo paura. Ma forse uno stato di
indifferenza non è auspicabile.
Esaminiamo
dunque bene i nostri sentimenti, entriamo pienamente in noi stessi e nella
nostra vita e solo in un secondo momento decidiamo che cosa accogliere e che
cosa respingere o moderare. Non dobbiamo lottare sui nostri sentimenti primari,
ma sulle reazioni e sulle scelte che essi ci presentano.
“L'amore, l'odio, non avete che da scegliere, dormono tutti sotto
lo stesso tetto; e sdoppiando la vostra vita, potete con una mano
accarezzare e con l'altra colpire.”
Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos, Le relazioni
pericolose, 1782
Nessun commento:
Posta un commento