Meditazione avanzata significa prima comprendere a fondo che
soggetto e oggetto, io e altro, osservatore e osservato, sono interdipendenti,
strettamente collegati fra loro, coemergenti, e poi porsi concretamente in una
posizione meditativa più arretrata rispetto all'ego: non sono io che osservo,
ma c'è un'osservazione, una presa di coscienza. Diventare meno ego-centrati,
meno interessati allo sviluppo del proprio sé, per ricuperare il rapporto il
più possibile originario con l'oggetto, con l’altro o con se stessi. Arretrare
la consapevolezza egoica per rientrare di più nella consapevolezza interattiva,
quella che è all'origine del processo dualistico di separazione fra soggetto ed
oggetto.
Se una mattina, dopo vari giorni di pioggia, mi sveglio e trovo il
sole, il cuore si allarga, mi sento felice e vedo le cose con occhio diverso.
Mutando il mio stato d'animo, cambia il modo in cui vedo tutto intorno a me.
D'accordo, ma sono solo io che sono cambiato o le cose sono veramente cambiate?
Cambiando io, non cambiano anche le cose? I due poli - soggetto e oggetto - non
sono connessi? Anche le piante, anche gli animali, anche gli uccelli... tutto
intorno a me è in realtà cambiato.
Si dirà che cambia
solo lo stato d'animo. Ma Il fatto è che, cambiando lo stato d'animo, le cose
percepite cambiano davvero anche loro.
Si dirà che questo
vale solo per gli esseri animati, ma non per le cose inanimate, per esempio un
sasso. Eppure, anche il sasso avrà subito un cambiamento passando dalla pioggia
la sole: anche le montagne cambiano così. E loro non hanno sentimenti - pare.
In ogni caso non mutano perché io le guardo in modo diverso, con un differente
stato d'animo.
Eppure, con la pioggia
e con il sole, quelle cose sono cambiate e anch'io sono cambiato: insomma siamo
cambiati insieme. Infatti, poiché coemergiamo insieme, cambiamo insieme.
Si dirà che le cose
che non vedo - un stella lontana - non sono cambiate. Ma nel momento in cui le
vedrò, cambieranno o saranno cambiate anche loro.
Si dirà che questa
penna non è cambiata. Eppure, la sto guardando sotto un'altra luce... qualcosa
è cambiato anche in lei.
Certo, i cambiamenti
sono quasi impercettibili, e non cambia per esempio la forma di questa
matita... tutt'al più il colore...
Ma, se la penna mi si
spezza in mano, sarò io a cambiare, magari per il fastidio... seppure
impercettibilmente.
Le cose cambiano e si
influenzano tutte, sia che il cambiamento parta dall'oggetto sia che parta dal
soggetto. Perché in realtà è la mia mente che distingue i due poli, ma loro
sono interdipendenti, sono un tutt'uno, abitano uno spazio che li accomuna tutti.
Ed è questo "spazio" che cambia, mutando l'uno e l'altro.
Questo per dire che ci
si può impegnare a cambiare le cose - oggetti e avvenimenti - cambiando se
stessi.
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