venerdì 13 dicembre 2019

Una bella esperienza


Talvolta, grazie alla pratica dell’immobilità e della calma, la nostra mente si libera dei suoi mille assilli e facciamo un’esperienza di chiarezza, di lucidità, di pace, di trasparenza e di spaziosità. Bellissima esperienza che va tenuta a mente per ricordarci di che cosa stiamo cercando.
Infatti la meta è qualcosa del genere: una consapevolezza priva dei soliti disturbi mentali, quali ansia, paura, avversione, desiderio, ecc.. Qui ci sembra di essere arrivati e di poter rimanere a lungo in questa situazione.
Ma, poiché si tratta ancora di un’esperienza della mente, è soggetta a svanire e a lasciare, per il solito processo dialettico, il suo contrario.
La consolazione è che neppure le esperienze negative sono permanenti. Nessuna nostra esperienza è permanente, ma spesso alcune sono ripetitive e ricorrenti, nel bene e nel male.
Ricordarsi di questa bella esperienza è dunque utile perché ci lascia una traccia da seguire. Ciò che stiamo cercando non è un’utopia della mente, ma uno stato dell’essere privo di paure e preoccupazioni, qualcosa di molto semplice che accade quando la mente è libera e concentrata, qualcosa non di soprannaturale ma di molto molto naturale, uno stato di benessere che unifica corpo e mente.
Naturalmente non basta il ricordo di una bella esperienza per farcela riprovare. Anzi, lo sforzo di rievocarla è già qualcosa che la ostacola. E quindi dobbiamo ripercorrere l’intero processo che ci ha portato all’esperienza, cercando di integrarlo il più possibile nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo esaminare i nostri stati d’animo e misurare quanto ne siamo lontani o vicini: “Adesso non c’è… adesso c’è.”

Nessun commento:

Posta un commento