Il termine
“originale” ha due significati: essere unici ed essere vicini all’origine. Per
esempio, una persona ha pensieri e comportamenti originali, perché li ha solo lei
e non altri. Oppure, un comportamento o un prodotto può essere originale
rispetto a un altro che è falso.
Se noi
abbiamo la mente confusa e offuscata, se non esercitiamo l’attenzione e la
presenza mentale e interpretiamo ogni esperienza in base a comportamenti e idee
preesistenti, non possiamo essere originali in nessuno dei due sensi. Siamo
conformisti e ripetitivi, siamo uomini di massa. Ciò che pensiamo e facciamo è
quello che fanno tutti.
Ma come
riuscire ad essere originali?
L’importante
è riuscire a osservare le nostre interpretazioni, le nostre reazioni e le
nostre proiezioni. Perché il problema è proprio questo: tutti tendiamo a
interpretare, ad agire, a reagire e a proiettare secondo schemi comuni – e
quindi siamo inautentici.
Finché non
ci fermeremo e non esamineremo questo potente meccanismo di condizionamento e
di omologazione, non potremo essere originali – saremo solo copie o cloni.
L’individualità
deve essere conquistata. Quando siamo giovani, siamo ancora prodotti sociali e
culturali e abbiamo una scarsa originalità. E solo con lo sviluppo della
consapevolezza possiamo riuscire ad essere autenticamente noi stessi. Si tratta
più che altro di un processo di spoliazione dei pensieri, dei comportamenti e
delle maschere comuni.
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