domenica 8 dicembre 2019

Atei e credenti


Per dichiararsi atei, bisogna prima chiedersi a quale immagine di Dio non si crede. Perché si può non credere ad una certa immagine di Dio e credere ad un'altra. Se qualcuno ti domanda: "Credi in Dio?", è bene rispondere: "Spiegami prima che cos'è Dio per te". E se ti viene detto: "Dio è il creatore", possiamo rispondere: "Se il mondo è qualcosa di creato, allora il suo Creatore è responsabile anche di tutto ciò che non va e non è più tanto buono”. 
"Credi allora all'unità di tutte le cose?"
       A questo possiamo credere, dato che corrisponde ad una nostra esperienza e alla logica delle cose. E possiamo anche chiamarlo Dio. Ma non è più il Dio di prima: è un'altra immagine - Dio come unità, come Uno.
       Comunque, credere che questo Uno abbia mandato un profeta o un Messia a rappresentarlo e che abbia voluto istituire una certa religione, be' questo è infantilismo teologico - e nessuno potrà mai dimostrare che è vero.
       Nel campo della fede, si può credere a qualunque cosa e si è creduto a qualunque cosa. Perché a questo serve la fede: a credere in ciò che non si può dimostrare. E qui siamo su un piano scivoloso, dove chiunque può fare affermazioni senza provare nulla o sparare qualunque idiozia. L’indù può anche dire che lui crede ad un Dio a forma di elefante. Allora, diffidare è un dovere.
      
       Ecco dunque un'importante distinzione: un conto è spingere a credere in qualcosa di indimostrabile e un altro conto è spingere a pensare con la propria testa e a fare le proprie esperienze. Tutto va verificato di persona, e, se non può essere verificato, non può che restare dubbio. Nessuno può costringerci a credere.
       Ma si può verificare di persona che Dio esista? Ecco il punto. Se ci immaginiamo che Dio sia qualcosa di esterno a noi, come uno degli Dei o una Persona divina, non è possibile verificarlo – dovremmo incontrarlo. Ma se pensiamo che Dio sia qualcosa di interiore, allora dobbiamo e possiamo.
       In fondo tutte le cose nascono e si sviluppano dall’interno, e solo in un secondo momento hanno bisogno dell’esterno.

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