lunedì 12 novembre 2018

Religioni di massa e destino individuale


La gente crede che basti essere in tanti a credere a qualcosa perché questa cosa sia vera. Si guardano nelle chiese, si contano e si confortano della presenza degli altri.
       Ma le cose non stanno così. Una cosa, solo perché è creduta da tanti, non è vera. Anche se fossero la maggioranza. Non era la maggioranza quella che inneggiava a Hitler o a Mussolini? Eppure si sbagliavano tutti.
        Così è per le religioni: non basta essere in molti a credere in Gesù, in Maometto, in Mosè o in Krishna Non basta per rendere veri i loro messaggi - che d'altronde si escludono a vicenda.
       Così è certo che milioni di persone credono a fedi sbagliate. Quali saranno?
       In realtà questo mondo è un specie di stazione dove molte persone si incontrano per qualche momento. Ma poi ognuna prenderà una destinazione diversa. Questo è il punto. Il destino è individuale, l'anima è individuale.
       Siamo come legnetti - dice il Ramayana - che s'incontrano e si uniscono nel vasto oceano. Ma poi le correnti e le onde ci allontaneranno di nuovo.
Ciò che credi non è ciò che credono le masse. Nessuno crede o non crede nello stesso Dio. Così come ognuno ha la propria esperienza delle cose.
       La vera spiritualità non ha niente a che fare con le fedi di massa. Ognuno se la crea con i propri pensieri e i propri atti. E alla fine ognuno prenderà la propria strada, personale, individuale.
       Non c'è un ritorno al Padre. Sarebbe un tornare indietro, una regressione. C'è un andare avanti, verso nuove stazioni...


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