La coscienza è una specie di specchio su cui noi ci
riflettiamo – e ci riconosciamo. Vediamo una figura e diciamo: “Quella sono
io!” È un riconoscimento.
Se invece mettiamo un gatto di fronte allo specchio
non si riconoscerà. Non dirà: “Quello sono io!” Crederà che quell’immagine sia
un altro gatto. “Chi è quello?”
Ma che cosa ha portato la nostra specie di scimmie ad
avere questo tipo di riconoscimento?
Ovviamente è la capacità di ripiegare lo sguardo su se
stesse. La scimmia evoluta, ad un certo punto, osservando alternativamente se
stessa e la figura rispecchiata, ha avuto l’intuizione: “Siamo la stessa cosa!”
Ma il percorso del riconoscimento non finisce qui.
Osservando se stessa, la scimmia evoluta guarda oltre e capisce che, al di là
di ciò che percepisce, c’è un altro soggetto con cui identificarsi”. E allora
intuisce: “Io non sono solo quella figura, io sono “Quello” attraverso cui
avviene il riconoscimento.
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