E' difficile per chi ama,
odia, è arrabbiato, è in ansia, ha paura, ecc., è difficile proprio in quel
momento riconoscere che lui non è quei sentimenti. Io sono i miei
sentimenti, io sono le mie emozioni, io sono i miei pensieri - dirà con
convinzione. Eppure, se si calma un po', se mette la mente in riposo, e si
guarda agire e reagire, incomincerà a vedersi con distacco, a mettere una certa
distanza fra sé e quell'ego che strepita - e capire che il suo vero sé è
altrove.
Quando si è in uno stato di pace (per quanto temporanea), si
può vedere lo spazio che s'interpone tra il sé e l'ego frenetico, sempre
attivo, sempre pensante, sempre emotivo, tra il centro calmo del proprio essere
e la periferia agitata.
Lì la meditazione. Lì il testimone.
Per questo in fondo siamo al mondo: per essere testimoni
dell'essere.
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