lunedì 19 novembre 2018

Il silenzio meditativo


Il silenzio meditativo non è soltanto un non parlare, come fanno certi monaci. Ma un far tacere l'intero complesso della mente, un lasciar cadere il tentativo di comprendere (cum-prendere) con il linguaggio limitato ciò che è incondizionato o semplicemente ciò che non è razionale. Infatti, poiché la parte non può comprendere il tutto, la parola, il pensiero e la ragione non possono comprendere ciò di cui sono solo una minima parte.
       All'origine di tutto ci si avvicina meglio nel silenzio meditativo, che è più un'apertura, un lasciar andare tutti gli strumenti condizionati della conoscenza.
       D'altra parte, le cose fondamentali dell'esistenza non sono comprensibili intellettualmente. Nessuna sa "dire" che cosa sia la vita, l'amore, l'angoscia o la morte. Sono esperienze che tutti facciamo ma che non possono essere comprese intellettualmente. Ecco perché è meglio lasciarla cadere, piuttosto che dare definizioni da catechismo infantile.
       Solo nel silenzio della mente, possiamo ottenere, per quanto possibile, squarci di una verità superiore.

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