A volte crediamo di parlare
dello stesso argomento. Ma chissà se viviamo nello stesso mondo. Forse ognuno
vive in un suo mondo, che non s'incontra mai veramente con quello degli altri. Esiste
una famosa storia zen che ce lo ricorda.
C'era un maestro zen
che, dovendo andare in città e aspettando un teologo, disse al fratello scemo e
privo di un occhio: "Quando arriva il teologo, tu non dire niente.
Accoglilo e basta!"
Quando tornò, domandò
al teologo: "Ti ha accolto bene mio fratello?" "Benissimo, è un
grande saggio. Quando gli ho mostrato un dito indicando l'unità del Buddha, lui
me ne ha mostrati due indicando che il Buddha è inseparabile dalla sua
dottrina. Allora io gli ho risposto con tre dita indicando che oltre al Buddha
e alla dottrina c'è il mondo. E lui mi ha mostrato il pugno chiuso indicando
che queste tre cose sono un tutt'uno."
Il maestro si meravigliò e, quando il teologo
ripartì, domandò al fratello: "Ma che cosa è successo fra voi due?"
Il fratello rispose: "Lui mi ha mostrato un dito per indicarmi che avevo
un occhio solo. Io gli ho mostrato due dita per indicare che lui ne aveva due.
Quando però mi ha mostrato tre dita per indicare che insieme avevamo tre occhi,
mi sono irritato e gli ho mostrato un pugno per dirgli che, se continuava a
sfottermi, gli avrei spaccato la faccia!"
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