Periodicamente
la Chiesa cerca di imbellettare l’immagine di Dio attribuendogli ogni virtù e
cancellando ogni difetto. Adesso tocca al “Padre nostro” e alla sua frase “non
ci indurre in tentazione”. Quante volte le parole di Gesù sono state ritradotte
e falsificate?
Noi
però continuiamo a vedere una natura dominata da feroci leggi di sopravvivenza,
di selezione e di riproduzione. Non c’è niente di morale nella legge che impone
ad ogni essere vivente di uccidere altri esseri viventi per nutrirsi. Anche Gesù
mangiava pesci. Avete mai visto il leone che sbrana ancora viva la gazzella? Be’,
questa è una legge divina. Anche noi la seguiamo, perché non possiamo farne a
meno. Che cosa c’è di più violento e feroce?
Si
dirà che la natura non è Dio. Ma noi abbiamo un unico modo per conoscere l’Architetto
cosmico: esaminare le sue costruzioni. E le sue costruzioni sono piene di
difetti, selvagge e crudeli. “Indurci in tentazione” è semplicemente il
meccanismo con cui questo Dio/Natura ci fa avanzare.
Perciò
smettiamo di edulcorare la realtà. Non saranno le belle parole a nascondere la
verità della sofferenza cosmica.
Dio può essere cattivo, molto cattivo.
Dio può essere cattivo, molto cattivo.
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