Se ci troviamo in una condizione
continua di malessere psichico, e non riusciamo a uscirne, dobbiamo rivolgerci
ad uno psicologo, il quale cercherà di capire quale sia la causa e cercherà di
sostituire ad uno stato di sofferenza uno stato di accettazione o di piacevolezza.
Lo stesso intento ce l’ha la
meditazione: sostituire ad uno stato di infelicità uno stato di soddisfazione. Ma
con una differenza: i saggi della meditazione sanno che lo stato di normalità o
di integrazione sociale è comunque una condizione di sofferenza.
Non si può uscire dalla tensione della
vita se non cambiando il nostro modo di vedere. Infatti, il nostro modo di
vedere abituale è comunque patologico, dal momento che è pieno di sogni,
illusioni, attaccamenti, ambizioni, contrapposizioni arbitrarie e
competitività.
Se non ci liberiamo da tutti questi
chiodi, e non approdiamo ad una visione serena e pacificata della vita, ad un
distacco dalle ambizioni mondane, saremo sempre crocifissi.
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