Nell’antichità, quando si era molto
ignoranti nel campo delle malattie, si credeva che tra le cause ci fosse
l’influenza di qualche demone. Oggi nessuno pensa che il morbillo o l’influenza
dipendano dalla malvagità di un diavolo. Ma in alcuni casi, la superstizione
non è scomparsa. Tant’è vero che esistono ancora riti di esorcismo.
Quando poi le malattie sono complicate
o oscure, ci si domanda ancora che cosa abbiamo fatto di male per provocarcele
o per “meritarcele”. Se per esempio fumiamo o mangiamo troppo, abbiamo
certamente una colpa. E se una persona si ammala di cancro, ed ha appena perso
una persona cara o ha avuto un forte stress, tutti pensiamo che il dolore abbia
causato o con-causato la malattia. E può anche darsi che ci sia un fondo di
verità.
Noi non abbiamo ancora chiarito il
rapporto tra mente e corpo, non sappiamo quale influenza abbia la mente sul
sistema immunitario. Ma sentiamo che esiste.
Anche se di molte malattie conosciamo ormai
le cause fisiche, resta sempre il problema del rapporto con la psiche. E questo
vale sia per la causa sia per la guarigione. Se è possibile che un dolore provochi
una malattia, un cambiamento dello stato d’animo dovrebbe aiutare nella
guarigione.
Questo ci porta da una parte a tener
lontano stati di disarmonia, di tensione, di squilibrio e di insoddisfazione, e
dall’altra parte rivalutare il ruolo della serenità, del distacco e della pace
interiore.
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