Tutti facciamo continuamente le
esperienze di un tempo che non passa mai e di un tempo che fugge. È il nostro
stato d’animo che ci dà queste impressioni. Come diceva Shakespeare, “non c’è
nulla che sia veloce o lento, solo il pensiero lo rende tale.”
Tuttavia, se l’esperienza del tempo è
soggettiva, gli orologi ci danno una misura che sembra oggettiva.
Esistono comunque momenti di
particolare concentrazione, piacere e bellezza che sembrano contrarre il nostro
senso del tempo, fin quasi ad annullarlo.
Questi momenti di estasi (ex-stasis =
star fuori di sé) non sono così rari e non sono solo appannaggio dei mistici. Basta
anche un po’ di meditazione. Sembrano “buchi neri” in cui precipita la nostra
mente e ci fanno esperire concretamente che cosa significhi uscire dal divenire
per rimanere nel solo essere.
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