È inutile negare che passiamo la
maggior parte della vita immersi in ansie, preoccupazioni, fatiche e vere e
proprie sofferenze. A questo proposito Victor Hugo scrisse: “Poiché perfino la
vita dell’uomo più ricco è sempre, in realtà, più triste che allegra, un cielo
plumbeo si addice sempre agli esseri umani”.
Ma il fatto è che, se fossimo sempre
allegri e felici, non avremmo alcuno stimolo ad uscire da una condizione che è
comunque precaria, instabile, impermanente, effimera e fragile; non avremmo una
motivazione a ricercare una via di miglioramento.
È dunque proprio da qui che dobbiamo
partire: dalla nostra insoddisfazione.
Dalla sofferenza siamo indotti a
guardarci dentro. Perché è certo che l’insoddisfazione è innanzitutto
interiore, una nostra esperienza.
Come dice un proverbio orientale, “scava
sotto i tuoi piedi e lì troverai la sorgente.” Insomma, la forza motivazionale
non può che essere qualcosa che abbiamo dentro.
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