Il problema è sempre questo. Ci troviamo
aggrappati ad un fragile fuscello sull’orlo di un abisso. Che fare? Lasciare
andare la presa, che costa comunque una bella fatica, o tener duro il più a
lungo possibile, pur sapendo che comunque precipiteremo? Sembra una fatica
sprecata.
Ma questa fatica sprecata, questo
intervallo strappato alla morte è appunto la vita. La saggezza consiste nel
sapere come gestire il poco tempo che ci è concesso senza cadere, da una parte nel
nichilismo e nella disperazione, e, dall’altra parte, in qualche sogno su
esistenze ultraterrene.
Affrontare la realtà in modo
stoicamente e lucidamente sereno, lavorando in ogni caso al nostro miglioramento,
forse non servirà ad una nostra sopravvivenza in un mondo e in tempo futuro, ma
ci servirà sicuramente a passare meglio il tempo attuale.
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