venerdì 10 marzo 2017

Il non-senso della vita

La vita non ha un senso come lo intendiamo noi, non risponde ad alcuno scopo razionale. Non risponde alla domanda “a che serve?”.
Ma, poiché noi utilizziamo una certa razionalità, pretendiamo che anche la vita risponda a questa logica. Così le religioni ci dicono che c’è un Padrone che ci crea, per il piacere di farlo, per metterci alla prova e per giudicarci – il che è palesemente un’assurdità, dato che gran parte della responsabilità sarebbe del creatore e non nostra.
Infatti, se si costruisce un’automobile e questa non funziona, la colpa non è dell’automobile, ma del costruttore. E molti bambini nascono già con pesanti difetti di costruzione.
Poi ci dicono che la vita è un dono. Però, se il dono è già avariato, dovremmo anche ringraziare? Inoltre, se è un dono che richiede un contraccambio (attraverso l’ubbidienza), è un mezzo dono, un dono peloso.
Lasciamo dunque perdere queste fantasie “razionali” e accettiamo il fatto che la vita nasce da sé – tra mille fatiche ed errori – e fa del suo meglio per tirare avanti.
Il suo senso non può dunque essere quello di un dono (chi dona?), ma quello di un evento gratuito.
Un non-senso. Almeno per la nostra mente attuale. Il che non significa che una mente più vasta, con una logica priva di opposti, non possa un giorno comprenderlo.
Ma, per comprendere, dobbiamo allargare i nostri limiti.


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