Poiché l’uomo non può pensare
direttamente l’Essere, l’Uno o la Fonte – se non antropomorfizzandola – non gli
resta che porsi accanto alla sua apertura (che è in lui stesso, nell’ente), aspettando
di potervi accedere. Resta lì con pazienza, con costanza, con perseveranza e
con attenzione, in attesa dell’occasione propizia. Questo è l’atteggiamento
meditativo, che può durare tutta la vita.
È come qualcuno che abbia perso le
chiavi di casa e che stia lì, accanto alla porta, attendendo che qualcuno la
apra, anzi che si apra da sola.
Ovviamente, stando lì, pensa ad ogni possibilità,
ad ogni stratagemma. Ma, per entrare, deve comunque cogliere l’occasione al
volo, come un abile ladro.
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