Non ci si arriva con la mente logica,
ma con un salto capace di innalzarci sopra di essa – allargando di colpo la
comprensione consapevole, che è un vedere/capire.
Bisogna lasciar cadere il pensiero e
il ragionamento abituali, e concentrarsi,
lasciando perdere le antinomie, le divisioni e la griglia spazio-temporale.
Ci si arriva per
concentrazione/attenzione, battendo e ribattendo sulla natura della
consapevolezza. Chi che è consapevole?
Da dove viene la consapevolezza? Come sorge? Perché è duale? Perché porta con
sé l’infelicità e ci fa vedere un certo mondo?
Approfondendo la
concentrazione/meditazione/consapevolezza, scopriamo che vita e morte sono un
tutt’uno e che non c’è un prima e un dopo, un qui e un là.
È come arrivare ad un livello
superiore di intelligenza o ad uno stadio cui approderemo per evoluzione,
chissà quando. Ma già adesso, qualcuno…
Ci si arriva concentrandosi in quella
modalità caratteristica che chiamiamo meditazione, cioè portando l’attenzione
sul punto critico di accesso, che ha sempre a che fare con la natura della
consapevolezza.
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