Se il male nasce da ignoranza,
insensibilità, arroganza, narcisismo, ira, violenza, paura, egoismo, brama
insaziabile, intolleranza e volontà di potenza, come si può combatterlo se non
attraverso l’interiorizzazione, l’introspezione, la conoscenza di sé e la
consapevolezza?
Non basta certo indire una crociata
contro i malvagi (come fanno i populisti e i leader religiosi) o parlare di
pene e di premi ultraterreni.
Tutto è prima dentro di noi che fuori.
Ma, attenzione, a non eliminare
troppo male; un po’ deve rimanere. Sì, perché se lo eliminate del tutto,
scomparirà anche il bene.
Non fate i santini.
Lavorate sulla consapevolezza, che è
testimone di ogni cosa e non è schifiltosa, e sa bene che male e bene sono
strettamente e inestricabilmente connessi.
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