Tutti noi cerchiamo qualcosa: la
verità, la felicità, la salute, il successo, la pace, il riposo, ecc. È un fatto naturale, istintivo.
Ma, più cerchiamo, più sentiamo che
ci manca qualcosa; e, più ci sforziamo, più ci sentiamo stanchi, delusi e
infelici.
Crediamo che saremo soddisfatti e
realizzati quando avremo trovato ciò che cercavamo. Ma questo non avverrà mai.
Perché, non appena avremo trovato qualcosa, desidereremo qualcos’altro, sposteremo
semplicemente l’asticella un po’ più in alto o un po’ più in là.
La ricerca è qualcosa di infinito,
qualcosa che non terminerà mai. E l’insoddisfazione è la norma.
In campo meditativo lo sappiamo
benissimo: non c’è speranza di giungere alla fine della ricerca umana. Dovremmo
alla fine diventare come dei. Ma anche loro non sono soddisfatti e anelano a
qualcosa di più, tant’è vero che l’intero cosmo è dominato dal loro desiderio
di ricerca infinita, di evoluzione e di progresso.
La verità è che, in campo spirituale,
ciò che cerchiamo lo abbiamo già, è dentro di noi, a nostra disposizione. E,
per “ottenerlo”, dobbiamo semplicemente fermare ricerca.
Otteniamo il risultato della ricerca…
proprio quando fermiamo la ricerca e sostiamo – finalmente in pace –nella non-ricerca.
Come dice Frank Ostaseski, la ricerca
“finisce quando la consapevolezza si riposa nelle profondità pacifiche della
nostra natura essenziale.”
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