Qualcuno si domanda se, per fare
meditazione - cioè restare seduti immobili, senza far niente, mentre ci sono
tante cose da fare, tante persone da aiutare e tanti problemi da risolvere -
non sia uno spreco di tempo.
La risposta è che, se tutti ci
fermassimo a meditare, non ci sarebbero tanti problemi da risolvere, perché
nessuno potrebbe creare problemi.
I problemi rimarrebbero nel campo
delle possibilità, ma non sorgerebbero.
Mi sembra un ragionamento troppo semplicistico che non prende in considerazione la complessità della vita umana. Seguendo il filo logico pare che meditando pago in modo indiretto le bollette o che stando seduto tutto il giorno a meditare trovo un pasto pronto quando mi alzo dal cuscino di meditazione. Non è così. Si tratta di un trasfert psicologico.
RispondiEliminaLa pratica deve integrare tutte le dimensioni esistenziali per essere efficace. Ne ho parlato in questo articolo: I 5 pilastri della pratica
Intendevo dire che le nostre società si sono inutilmente complicate la vita, introducendo mete, obiettivi ed attività che ci fanno girare continuamente come trottole, senza giungere mai a nulla. Se più persone si dedicassero al non-fare, la vita si semplificherebbe.
RispondiEliminaLa sua “via”, pur essendo sono certi aspetti apprezzabile, è troppo complessa, teorica e lunga, è una specie di labirinto da cui non si esce mai o solo dopo un’intera vita.
Lei giustamente critica una mente troppo gonfia di conoscenze. Ma questo è un po’ il suo caso.
Noi abbiamo bisogno di metodi semplici e immediati.