Come sarà possibile salvaguardare l’integrità
del pianeta e impedirne lo sfruttamento, l’inquinamento e il surriscaldamento
se non ci sarà un ridimensionamento dei desideri e quindi un’ecologia della
mente?
Se tutti desideriamo essere sempre più ricchi,
più potenti, più competitivi, più importanti, se vogliamo sempre più figli, se
vogliamo essere sempre i primi, come potrà esserci uno sviluppo rispettoso
dell’ambiente?
È il desiderio avido di acquisizione, di
possesso e di affermazione personale che porta alla dilapidazione delle risorse
naturali e al disastro ambientale.
E non mi pare che le religioni, con la loro
volontà di predominio, siano in grado di introdurre una nuova etica della
soddisfazione. Quando per esempio i cristiani aggredirono, conquistarono e
occuparono nuove terre, cancellando o facendo schiave le popolazioni native,
ebbero un comportamento predatorio, benedetto sempre da qualche prete o
gesuita. Nessuno alzò la voce per dire: “Rispettiamo gli altri paesi, le altre
popolazioni, le altre culture, rispettiamo le risorse naturali di queste terre!”
Ognuno esamini se stesso. Vuoi essere sempre
più ricco, vuoi guadagnare sempre di più, vuoi una macchina sempre più potente,
vuoi anche un aereo, vuoi possedere sempre più case e persone? Allora anche tu
contribuisci alla distruzione del pianeta.
Ognuno esamini i propri desideri.
Dobbiamo sviluppare la consapevolezza, non le
proprietà.
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