sabato 23 gennaio 2016

La meditazione vipassana

Ogni tanto, nel bel mezzo delle vostre attività, fermatevi e percepite come si sente il vostro corpo. È agitato, teso, calmo..? E in quali parti è contratto? E perché è contratto? Com’è il vostro respiro?
Fate questo semplice esercizio di consapevolezza. Non c’è bisogno di sedersi a gambe incrociate o di trovarvi in un posto preciso. Potete farlo dappertutto e in ogni momento.
Se il vostro corpo è teso, vuol dire che lo è anche la vostra mente. Quali pensieri, quali sensazioni, quali emozioni, quali stati d’animo vi agitano?
Siatene consapevoli e ritornate al corpo. Per allentare la tensione, potete fare qualche respiro profondo.
Questa presa di coscienza è una forma di meditazione (vipassana) ed è molto utile.
Innanzitutto vi calma, perché potete rilassarvi per qualche attimo e staccare dalle attività e dai pensieri che vi preoccupano.
Poi potete verificare che lo stato d’animo che provate non è durevole. Fra mezz’ora o fra un giorno sarà sparito e al suo posto ce ne sarà un altro. Tutto cambia, tutto è impermanente. Ed è quindi inutile attaccarsi a pensieri, a sensazioni, a cose, a posizioni, a persone… e al vostro stesso io, che sarà un po’ più durevole, ma che cambierà e scomparirà tra breve.
Quindi sarete più attenti al momento presente, alla realtà.
Infine vi trasformerete in osservatori distaccati e, quindi, più obiettivi non solo delle cose ma anche di voi stessi.

In tal modo svilupperete l’equilibrio mentale e l’equanimità. Il vostro sguardo si staccherà dai particolarismi e diventerà sempre più universale.

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