Ogni tanto, nel bel
mezzo delle vostre attività, fermatevi e percepite come si sente il vostro
corpo. È
agitato, teso, calmo..? E in quali parti è contratto? E perché è contratto? Com’è
il vostro respiro?
Fate questo semplice
esercizio di consapevolezza. Non c’è bisogno di sedersi a gambe incrociate o di
trovarvi in un posto preciso. Potete farlo dappertutto e in ogni momento.
Se il vostro corpo è
teso, vuol dire che lo è anche la vostra mente. Quali pensieri, quali
sensazioni, quali emozioni, quali stati d’animo vi agitano?
Siatene consapevoli e
ritornate al corpo. Per allentare la tensione, potete fare qualche respiro
profondo.
Questa presa di
coscienza è una forma di meditazione (vipassana) ed è molto utile.
Innanzitutto vi calma,
perché potete rilassarvi per qualche attimo e staccare dalle attività e dai
pensieri che vi preoccupano.
Poi potete verificare
che lo stato d’animo che provate non è durevole. Fra mezz’ora o fra un giorno
sarà sparito e al suo posto ce ne sarà un altro. Tutto cambia, tutto è
impermanente. Ed è quindi inutile attaccarsi a pensieri, a sensazioni, a cose,
a posizioni, a persone… e al vostro stesso io, che sarà un po’ più durevole, ma
che cambierà e scomparirà tra breve.
Quindi sarete più attenti
al momento presente, alla realtà.
Infine vi trasformerete
in osservatori distaccati e, quindi, più obiettivi non solo delle cose ma anche
di voi stessi.
In tal modo svilupperete
l’equilibrio mentale e l’equanimità. Il vostro sguardo si staccherà dai particolarismi
e diventerà sempre più universale.
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