Le recenti morte di partorienti in Italia ci
ricordano che un certo numero di donne muore ancora per mettere al mondo una
vita. Sempre poca cosa, comunque, rispetto ai paesi più arretrati o ciò che
succedeva in passato.
Chi crede che ci sia un Dio benigno che vuole e
benedice la vita dovrebbe spiegarci come mai sia così rischioso e doloroso
partorire. Se da un lato c’è una volontà che desidera la vita, dall’altro c’è
una contro volontà che dice: “Vuoi mettere al mondo qualcuno? Paga un prezzo!”
Come mai?
C’è un Dio schizofrenico o due Iddii che si
combattono a vicenda, come credevano i manichei o gli gnostici? O c’è un Dio
che deve ancora nascere e che cerca disperatamente di emergere per mettere
ordine in questo caos del mondo?
Gli uomini lottano con le unghie e con i denti
per strappare la vita al nucleo oscuro dell’Universo, che non è per niente
amichevole e protettivo. Inutilmente le religioni ci dicono che Dio è
misericordioso e sta dalla nostra parte. Basterebbe andare a visitare un
ospedale per bambini oncologici.
No, il Dio che ci ama e ci protegge è
decisamente un’invenzione della mente umana, è ciò che gli uomini vorrebbero,
ma che, evidentemente, non è.
Anche chi cerca la liberazione sa che deve
lottare contro un Dio nemico, proprio come il Dio della Bibbia che non voleva
che gli uomini cogliessero i frutti della conoscenza e ottenessero l’immortalità.
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