domenica 31 gennaio 2016

La pratica della quiete

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, “lo stress sarà l’epidemia del 21° secolo.”
Ma “stress” è solo un nome che diamo alla sofferenza di vivere in un mondo che va sempre più veloce e che ci impegna mentalmente di continuo. Basti dire che, per riprenderci da una telefonata, impieghiamo circa 25 minuti. Quante ne riceviamo o facciamo in un giorno?
Ecco perché è necessario imparare a crearci pause di pace,
Stress è tensione, una tensione che non si attenua mai e che ci dà la sensazione di poter esplodere da un momento all’altro.
Creare intervalli di distensione, momenti di quiete, può diventare un rifugio indispensabile, un sistema di salvezza. La pratica della distensione non ha solo effetti psicologici, ma anche fisiologici: abbassa la pressione sanguigna, riduce l’ansia, calma la respirazione, rafforza il sistema immunitario e può perfino rimodellare i neuroni del nostro cervello.
Se non sapete come incominciare, quando siete stanchi e stressati, buttatevi su una poltrona, distendetevi su un letto o mettetevi a sedere su un tappeto a gambe incrociate. Rimanete così senza muovervi.

La pratica della quiete è innanzitutto una pratica dell’immobilità.

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