Siamo così attaccati alla
vita, abbiamo così paura di perderla, che il solo pensiero della morte ci
terrorizza.
Ma siamo sicuri che, se
potessimo interpellare i morti e chiedere loro se vogliono tornare in vita,
questi direbbero di sì?
[Da un pensiero di
Schopenhauer]
Considera uguali la vita e la morte, e l'intelletto non sarà spaventato", dice un passo del "Wen Tzu". Mi è sempre sembrato un pensiero quasi disumano. Ma ora mi sto ricredendo. Certo, la vita ha le sue delizie. Ma perchè ad alcuni toccano in abbondanza e ad altri no? Si dice che per la felicità, come per tutto, bisogna avere una certa attitudine. E se uno non ce l'ha? Continuerà a soffrire e purtuttavia a temere la morte. A meno che, appunto, non sappia trasformare il suo istintivo attaccamento alla vita in uno strumento di purificazione, in grado di guardare di fronte a sè qualunque cosa, con animo calmo.
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