Il problema non è chiederci
da dove veniamo e dove andiamo, ma capire che il nascere e il morire sono
apparenze. L’apparenza del nascere e l’apparenza del morire.
C’è bisogno di una mentalità
del distacco. Noi crediamo che tutto ciò sia reale, oggettivo, in sé. Invece si
tratta di immagini, riflessi, proiezioni.
Possiamo non entusiasmarci alla vita? Vivere senza passioni? Non vibrare intensamente per una gioia improvvisa o una rabbia? Sì, possiamo, e così facendo essere molto più saggi, capire l'illusorietà del tutto e certo, proprio per questo, vivere più a lungo. Ma questa, che vita sarebbe? Per conto mio, sulla risposta non ho dubbi.
RispondiEliminaQuesto succede anche quando guardiamo un bel film. Partecipiamo, gioiamo, soffriamo... ma siamo pur sempre consapevoli che è un film. Non si tratta di compiere una scelta tra vivere con intensità e smorzare tutto. Ma si tratta di mantenere la consapevolezza che è solo uno spettacolo di luci e di ombre.
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