La mente non è né solo la
razionalità né solo uno spirito astratto, ma è l’esperienza vitale, intesa come
lo scenario, il contesto degli avvenimenti che accadono e che mi fanno pensare
di essere un sé.
Quindi meditare è trascendere
la mente e osservare lo scenario da cui sorgono la sensazione e l’idea dell’esistenza
di un soggetto conoscente da una parte e di un mondo di oggetti dall’altra.
Quando guardiamo un oggetto
in realtà lo separiamo dal contesto. Ma l’oggetto è anche tutto ciò che lo circonda,
compreso il soggetto che lo guarda. E lo stesso vale per il soggetto.In
meditazione si sospende la separazione e si contempla l’intero scenario
soggetto-oggetti.
“Individuo” è ciò che non è
diviso, non un io separato. Perché lo separiamo, perché lo stacchiamo dal
contesto? Per una convenzione linguistica.
L’individuo non coincide
dunque con la sola mente, non è un ente all’interno di un mondo esterno, ma è
un tutt’uno. Non siamo soggetti che osservano il mondo, ma pezzi di mondo che
osservano il mondo.
Questo insieme di corpo,
mente, sensazioni, pensieri, coscienza, azioni, ambiente, avvenimenti, ecc., è
l’uomo.
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