lunedì 15 settembre 2014

L'inconcepibile

La verità è che tutte le nostre teologie e filosofie, tutte le nostre parole, non dicono assolutamente nulla della realtà ultima. Perché la nostra stessa mente, con la sua struttura duale, non può cogliere ciò che la trascende. I nostri concetti non sono che giochi infantili, castelli di sabbia che la prima ondata spazzerà via.
La matematica riesce a ipotizzare mondi a quattro, cinque… undici o n dimensioni. Ma la mente non può; è limitata a due-tre.
Già Heidegger, arrivato ai limiti della logica, si era arreso. E Nietzsche era impazzito.
Ma, allora, se il nostro pensiero non ce la fa, che cosa possiamo fare? Che mente adottare?
La non-mente.
Ottenere la non-mente è spalancare le porte all’inconcepibile.

Dobbiamo smettere di pensare, mantenendo però vigile e aperta l’attenzione: questa è meditazione

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