Ne Il crepuscoli degli idoli, Nietzsche scrive che ci sono tre compiti
per cui sarebbero necessari dei maestri: saper vedere, saper pensare e saper
parlare e scrivere.
Per imparare a vedere,
bisogna “abituare l’occhio alla pacatezza, alla pazienza, al
lasciar-venire-a-sé: rimandare il giudizio, imparare a circoscrivere e
abbracciare il caso particolare da tutti i lati. È questa la propedeutica prima alla spiritualità: non reagire
subito ad uno stimolo, non ‘volere’, saper differire la decisione.”
Al contrario,”ogni assenza
di spiritualità, ogni trivialità ha alla sua base l’incapacità di opporre
resistenza ad uno stimolo – si deve
reagire, si asseconda ogni impulso.”
Un buddhista, un taoista o
uno stoico avrebbero detto la stessa cosa.
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