martedì 10 marzo 2020

Vivere nell'incertezza


Da un parte le religioni e le filosofie ipotizzano questo o quello stato ultimo post mortem: la fine della coscienza individuale e basta, la fine della coscienza individuale ma la dissoluzione in un Io impersonale e infine l’esistenza di un Deus ex machina che prima ci crea dal nulla e poi, dopo la morte, ci viene a ripescare come anime individuali.
Il problema è che nessuno può portare prove. Così i più non credono a nulla e si limitano ad aspettare per verificare. Vedremo, sapremo o… non sapremo.
Dall’altra parte ci sono i problemi pressanti delle nostre esistenze individuali: non solo la nostra morte ma anche quella delle persone che ci sono care. Cosa pensare? Siamo immortali o finiamo nel nulla?
Di fronte alla morte e alla sofferenza siamo tutti impotenti e terrorizzati. Non possiamo fare qualcosa e dobbiamo subire. Questo è l’aspetto più angosciante: non avere certezze.
Non ci resta che percepire la verità nel punto più profondo di noi stessi, non certo nei libri sacri scritti da chissà chi. Rimarranno incertezze, certo. Ma dobbiamo conviverci.


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