In questi giorni di epidemia, molti di noi avranno avuto
l’impressione di vivere in un brutto film o in un incubo. Naturalmente è
proprio così. Siamo tutti bloccati nelle nostre case e un sacco di attività
sono impedite o annullate. Quindi ci rendiamo tutti conto di quale orrore possa
essere l’esistenza. La gente muore come mosche e non sono possibili nemmeno i
funerali. Gli ospedali sono intasati, siamo costretti a tenere le distanze da
tutti, anche da parenti e amici, e non sappiamo se saremo colpiti anche noi
dalla malattia. Non si può immaginare un incubo peggiore.
Quando le cose vanno così male, diventiamo necessariamente
consapevoli che la vita sia, più che un dono, una condanna. I soliti ottimisti
lanciano il motto “tutto andrà bene”. Ma la verità non è questa. La verità è
che l’esistenza è sempre una tragedia - solo che in certi momenti, ingannati da
tanti diversivi, ce ne dimentichiamo.
Che cosa “andrà tutto bene”? Ad essere realisti, tutto va sempre
male. Che dire, infatti, di una vicenda che finisce comunque con la vecchiaia,
la malattia e la morte?
Si tratta proprio di un brutto film, di un brutto sogno, che ha un’unica
nota positiva: entra breve tempo finirà.
Purtroppo le lezioni della vita servono a poco, e molti, quando
tutto sarà finito, torneranno a credere negli dei, nella provvidenza divina e
nelle “magnifiche forze e progressive” della civiltà umana.
Certo, in questa primavera, le ginestre e i fiori continuano a
crescere e ad abbagliarci con i loro colori. Ma tutto è apparenza, la vita e la
morte. E noi continueremo a illuderci che possa finire bene.
Decidiamoci, dunque, a uscire da questo terribile incantesimo, a riconoscere
il male come il male, la sofferenza come la sofferenza, e a non farci mai più
imprigionare dalle illusioni della felicità, dell’identità, della coscienza, ricongiungendoci
con la Pura consapevolezza, atemporale e immanifesta che non ha bisogno né di
corpi, né di mondi, né di esistenza, né di coscienza.
Gentile Lamparelli,
RispondiEliminagrazie per la condivisione di vie di salvezza, di integrità, di guarigione totale e incondizionata.
Ma ciò che prospetta in questo post, come lo concilia con la necessità, da Lei sostenuta in precedenti interventi, di un chiaro impegno politico per cambiare lo stato di cose di questo mondo? Grazie...
Poiché dobbiamo comunque vivere per qualche decennio in questo mondo, impegniamoci per lo meno a renderlo meno infernale. C'è un certo margine di miglioramento, almeno per quanto riguarda il comportamento umano. In questo momento, per esempio, c'è chi infetta per incoscienza gli altri o se ne approfitta per alzare i prezzi.
RispondiEliminaFortunatamente non siamo tutti uguali e molti/alcuni stando a casa ne approfittano per studiare approfondire o sviluppare i propri hobbies o interessi culturali;certamente se una persona è vuota culturalmente o di interessi(Non si parla del vuoto buddista..)avrà difficoltà a stare in casa!Non tutti hanno un animo con interessi letterari, poetici, filosofici ecc.!
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